Questo è il mio secondo libro, l’ho letto subito dopo la biografia ufficiale di Steve Jobs, ma ho aspettato a pubblicare una opinione in quanto mi è servito rileggere qualche capitolo per capire bene alcuni argomenti.

All’inizio non avevo neanche previsto di leggere questo libro, non ne sapevo neanche l’esistenza, ma un giorno sono andato alla libreria di Giulio a cercare un libro da leggere che purtroppo non c’era (Il sistema periodico) e quasi per caso mi sono imbattuto in questo libro. Al contrario di tutti gli altri libri che ho letto questo non narra una storia, più che altro analizza e svela i meccanismi, fino a poco tempo fa segreti, che rendono la Apple una azienda unica nel suo genere; infatti, da quanto si capisce dal libro, la Apple non ha un reparto di indagini di mercato che cercano di capire se un prodotto avrà successo, lo creano e basta. Le riunioni del consiglio di amministrazione sono molto insolite, anzichè discutere di dati e presentare nuovi progetti con presentazioni powerpoint, nelle riunioni i team che si occupano dei progetti si danno battaglia e lottano con i denti e le unghie per far si che il loro progetto diventi realtà. Altra caratteristica peculiare è che i designer sono i più importanti di tutti, nessuno, escluso il CEO dell’azienda, può contraddirli, essi godono di un rispetto enorme e quando si progetta un nuovo prodotto loro hanno sempre l’ultima parola su tutto, ecco perché i prodotti della Apple hanno un bellissimo aspetto e il loro design si distingue da tutti gli altri: perché il design viene prima di tutto. 

La terza caratteristica esaminata sta nel modo di lavorare: nelle grandi aziende tutti i dipendenti si conoscono e si scambiano idee sui loro progetti, sanno di far parte di una grande azienda; ad Apple no, lì vi sono aree di massima segretezza dove solo pochi eletti possono entrare, i muratori si vedono molto spesso in quanto ogni volta che si inizia a sviluppare un nuovo progetto essi montano nuovi muri e isolano interi reparti dell’edificio agli ingegneri che non partecipano al progetto, tra gli ingegneri stessi ci si conosce poco e quando si incontrano di tutto parlano tranne che del lavoro, parlare del lavoro per loro è come un tabù, non se ne può parlare, altrimenti si rischia il posto. Proprio grazie a questi fattori i dipendenti Apple non hanno la sensazione di lavorare in una grande azienda ma in una piccola start-up (un’azienda appena fondata), basti pensare che quando uscì l’iPad gli ingegneri che crearono il programma per accedere ad internet da esso furono soltanto due, un’impresa titanica, che in una start-up è necessaria per mancanza di fondi, ma in una grande azienda tutti, eccetto Apple, avrebbero assegnato quest’impresa a un gruppo di una trentina di ingegneri. 

Il libro non è particolarmente interessante, sicuramente non è rivolto a tutti, ma solo a chi è appassionato di prodotti marchiati Apple e vuole sapere di più sul segreto del suo successo. Se dovessi dargli un voto gli darei una sufficienza stentata, è sicuramente il libro meno interessante che abbia letto questa estate…

Image

 

(Ingresso del quartier generale della Apple Inc. 1 infinite loop Cupertino, California)