Alessandro D’Avenia è uno scrittore e un insegnante italiano che ha scritto due romanzi, di cui uno è appunto “cose che nessuno sa” e l’altro è “bianca come il latte, rossa come il sangue”. E’ uno scrittore molto giovane nato nel 1977 a Palermo.
Ho deciso di leggere questo libro perchè amo questo scrittore, quando abbiamo letto il suo primo romanzo sono rimasta abbagliata dal suo modo di scrivere, così semplice eppure in qualche modo molto profondo.
Questo nuovo romanzo tratta di Margherita che ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e misteriosa: l’inizio del liceo. Un mondo nuovo per lei, affronterà così un forte cambiamento, sapendo però di poter contare sulle persone che la amano. Ma un giorno, tornata a casa, ascolta un messaggio nella segreteria telefonica di suo padre, che dice che non tornerà più a casa. Margherita ancora non sa che affrontando questo dolore si trasformerà a poco a poco in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell’ostrica per l’attacco di un predatore marino. Accanto a lei ci sono la madre, il fratellino e nonna Teresa. E poi Marta, la compagna di banco sempre sorridente, e Giulio, il ragazzo più affascinante della scuola. Ma sarà un professore, un uomo alla ricerca di sé eppure capace di affrontare la vita attraverso la lettura, a indicare a Margherita il coraggio di Telemaco nell’Odissea, così che il viaggio sulle tracce del padre possa cambiare il suo destino. Margherita dopo aver conosciuto la verità sul padre e dopo la scoperta del viaggio intrapreso da Telemaco per cercare il padre, Ulisse, decise anche lei di mettersi in viaggio alla ricerca di suo padre con Giulio, unica persona che riesce a comprenderla e ad apprezzarla per quello che è realmente. Il viaggio è uno dei temi principali del libro, che aiuterà Margherita a crescere e a diventare finalmente una donna matura. Una figura molto importante per Margherita è la figura della nonna, Teresa, siciliana di nascita, che aiuta la nipote ad affrontare ogni problema della vita con tranquillità e felicità; le due donne hanno un rapporto molto speciale, non materno, nè amichevole, ma quel rapporto che si può creare solo tra una nonna e una nipote. Nonna Teresa insegna a Margherita a cucinare, le svela tutti i suoi segreti in cucina e le racconta molte storie, essendo lei una donna ormai anziana e vissuta. Margherita la ascolta sempre con molta attenzione e invidia, invidia perchè anche lei un giorno vuole la stessa storia d’amore che ha avuto sua nonna con suo nonno, ormai morto; vuole anche lei vivere le stesse bellissime esperienze della nonna; e vuole vivere sempre con il sorriso stampato in faccia.
Durante il viaggio però Giulio e Margherita fanno incidente e, mentre Giulio rimarrà quasi illeso, Margherita andrà in coma dove però può sentire tutto ciò che succede intorno a lei. Lo scrittore durante questa fase utilizza una metafora greca, ovvero quella di Cloto, Lachesi e Atropo, secondo la mitologia greca infatti Cloto filava le strame della vita, Lachesi le tesseva e Atropo aspettava inesorabilmente di tagliarle. Ovviamente il libro finisce nel migliore dei modi e la frase finale che mi ha colpito molto è stata ” CLoto riprese a tessere, dopo aver annodato un filo a un altro filo”.
Durante la lettura del libro avevo creato un documento Word che includeva tutte le frasi più belle, stessa cosa che ho fatto con “bianca come il latte, rossa come il sangue”. Vi riporto qui le frasi più belle del libro di cui ho appena parlato.
– “L’anima si rallegrava e le immagini gli si incrostavano sul cuore come alghe sopra gli scogli. Così fanno le storie: rendono soffici gli spigoli delle cose e ti permettono di camminarci sopra.”
– “Il coraggio spesso arriva quando è troppo tardi, perché la paura impedisce di vedere oltre e spinge invece a cercare di controllare ciò che stiamo perdendo, perché è la soluzione più rapida, sicura e indolore.”
– “Una volta mi regalò un sasso rotondo e liscio. Era il suo affetto semplice, senza sorprese, solido… Un’altra mi mise in mano un ciottolo di vetro colorato, di quelli allisciati dal mare…” “E cosa significava?” “Forse che anche le cose taglienti con il tempo si addolciscono, che l’amore rende anche un pezzo di bottiglia una pietra preziosa”.
– “Prima di addormentarsi e trasformarsi in sogni i pensieri subiscono la forza di gravità universale, che i poeti chiamano amore, e che tutto attira a sé, silenziosamente. “
– “Voleva che tutti i suoi sogni non volassero via come coriandoli, prima ancora di diventare progetti. Si sarebbe sentita in colpa, ne avrebbe avuto nostalgia. E non c’è nostalgia maggiore di ciò che non è mai stato. La nostalgia del futuro. “
– “Su quel filo ondeggiante, un abbraccio donava l’equilibrio, il segno che amore è restare anche quando la vita ti dice di correre.”
LE MIE PREFERITE:
“Nessuna perla è uguale all’altra. Nessuna perla è mai perfettamente simmetrica. E nelle cose di questo mondo è meglio tenersi lontano dalla perfezione: la Luna quando è piena comincia a calare, la frutta quando è matura cade, il cuore quando è felice già teme di perdere quella gioia, l’amore quando raggiunge l’estasi è già passato. Solo le mancanze assicurano la bellezza, solo l’imperfezione aspira all’eternità. “
“Non lasciatevi rubare il tempo dai cattivi pensieri del passato, ma guardate al presente. Anche se non vi sembra un granchè, è il migliore possibile per mettere alla prova le vostre risorse. Uscite, parlate, amate. Forse vi aspettate troppo dal mondo e invece è il mondo che si aspetta qualcosa da voi.”
E’ stato un libro con una storia anche un po’ “banale”, ma il modo in cui l’ha scritta è veramente meraviglioso. Vi consiglio di leggerlo, almeno, a me è piaciuto. 😀
![Image](https://liceoscientificomtclassedigitale.wordpress.com/wp-content/uploads/2012/09/cose-che-nessuno-sa-di-alessandro-davenia-rec-l-hmmatt.jpeg?w=1014)