Salve, inizio col dire che non ho ancora finito il libro, sono ancora a metà, ma dato che la storia va avanti ancora per le lunghe ho deciso di scrivere un post in modo da non “perdere” qualche considerazione nel tragitto.

Questo libro è il risultato di una serie di interviste svolte dallo scrittore Walter Isacsoon al defunto CEO Apple Steve Jobs.

Il libro racconta della vita di uno degli uomini più ricchi del mondo (anche se ora è morto, continuerò a parlare di lui con il presente) che ha inventato i computer che usiamo ogni giorno e che ha portato Apple Inc. dal rischio di fallimento del dicembre 1997 a diventare la più grande e prospera azienda del mondo nei nostri giorni, ma come ha fatto una sola persona a creare tutto questo?

Steve fin da piccolo è stato educato dal padre al perfezionismo, il padre diceva sempre di usare una buona tavola di compensato anche per il retro di una cassettiera che nessuno avrebbe mai visto; oltre a ciò fin da bambino sapeva di essere adottato, e questo ha creato in lui una strana sensazione, si definiva prima abbandonato e poi scelto fra tanti per essere adottato, questo ha sempre contribuito nel fargli credere di poter eludere ogni regola e poter fare come vuole perché si riteneva “speciale”. Così ha formato il suo carattere che è stato anche la chiave del suo successo, Steve era un maniaco della perfezione, se un ingegnere gli riferiva che non era possibile modificare un piccolo dettaglio o che questo non avesse alcun valore, Steve gli urlava addosso e in meno di 5 minuti il povero ingegnere si ritrovava disoccupato. Quando decise di fare l’università ne scelse una molto costosa, che però abbandonò dopo sei mesi in quanto non ci trovava niente di interessante, ma continuò a frequentare i suoi corsi preferiti come semplice ascoltatore. In quell’epoca conobbe il genio dell’informatica Steve Wozniak, con il quale una sera si rinchiuse in un garage e diedero vita all’Apple 1, il primo computer dell’azienda. Negli anni ’80, a soli 21 anni, Steve Jobs era già un milionario, volto pubblico della Apple Inc. e cavalcava la cresta del successo, quando nel 1985 fu sbattuto guori dalla sua stessa azienda. Steve non demorse (è giusto demorse?) e poco dopo creò una nuova compagnia di computer, la NeXT Corporation, e pochi anni dopo divenne CEO della Pixar Animation Studios, creò il film di grandissimo successo (30 milioni di incasso nel primo week-end solo negli Stati Uniti) Toy Story e dopo un decennio dalla sua cacciata, torno alle redini della Apple e la salvò dall’imminente fallimento. nei successivi 10 anni la Apple, sotto la sua guida, collezionò successo dopo successo e Steve presentò prodotti che hanno finito per rivoluzionare la nostra concezione di Smartphone, Tablet, Notebook, Netbook e Personal Computer, creando prodotti come i MacBook e, infine, i famosissimi iPhone iPad di cui si sente tanto parlare in questi anni e che stanno rivoluzionando tutti i settori, dalle aziende all’istruzione. Il segreto di tutto questo? Una ricerca maniacale della perfezione e una grande voglia di creare non un prodotto per far soldi, ma un grande prodotto di semplice utilizzo che fa appassionare gli utenti all’informatica e alla Apple. 

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(La presentazione ufficiale del primo modello di iPad nel 2009)